
Biologia, fisica ed ingegneria per curare i tumori
L’interazione multidisciplinare tra biologia, fisica ed ingegneria applicate alla cura dei tumori. La “filiera del radiofarmaco”, le attività di Radiomica, la Radiobiologia e altre applicazioni “spaziali”.
A cura di Giorgio Russo, Francesco Paolo Cammarata e Giada Petringa
Stand n. 10 Cortile Platamone
Data e ora
27/09/2024 h. 23:59
Tipologie di evento
Categoria dell'evento
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Organizzatore
L’Istituto di Bioimmagini e Sistemi Biologici Complessi (IBSBC) già Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM) è stato costituito il 12 ottobre 2001, unendo le attività dell’Istituto di Neuroscienze e Bioimmagini di Milano, del reparto di Fisiologia Molecolare e Biotecnologie del soppresso Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate di Milano e del Centro di Studio per la Neurofisiologia Cerebrale di Genova. Si è successivamente ampliato con la istituzione di due ulteriori Unità Organizzative di Supporto (UOS) a Cefalù (PA) e a Germaneto (CZ). L’attuale articolazione territoriale dell’IBFM è dunque la seguente:
– Sede di Segrate (Milano), presso l’Edificio Laboratorio Interdisciplinare di Tecnologie Avanzate (LITA);
– SS di Cefalù (Palermo), presso la Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù (PA)
– SS di Germaneto (Catanzaro), presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, istituita nel 2013 facendo seguito ad una riorganizzazione dell’Istituto di Scienze Neurologiche.
– SS di Lecco, presso il Polo Tecnologico Lecchese.
L’Istituto afferisce al Dipartimento di Scienze Biomediche.
L’approccio di ricerca dell’IBFM presenta le seguenti caratteristiche:
– alta tecnologia: le ricerche si avvalgono di grandi attrezzature, in particolare per quanto riguarda le ricerche nel settore delle Bioimmagini, anche attraverso rapporti convenzionali con strutture sanitarie universitarie e ospedaliere;
– multi-disciplinarità: le discipline coinvolte sono molteplici e le ricerche coprono settori vari che vanno da quello medico a quello tecnologico;
– interdisciplinarità: le diverse discipline sono strettamente integrate mediante la collaborazione tra ricercatori di estrazione diversa e l’uso sinergico delle differenti modalità volte allo studio di tematiche comuni;
– collegamento tra ricerca di base e ricerca clinica e applicata: le ricerche svolte presso l’Istituto sono ricerche traslazionali, ovvero prevedono un diretto trasferimento dei risultati sia dalla ricerca di base alla ricerca clinica che viceversa.
Venue
Il Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura) si trova in Via Vittorio Emanuele II a Catania, alle spalle del Duomo, testimonianza dell’architettura tardo medievale e rinascimentale, deve il suo nome alla famiglia Platamone tra le più illustri famiglie di Catania nel Quattrocento. Nel XV secolo tra i più lussuosi e rappresentativi della città..Il palazzo poco dopo fu donato ai religiosi e trasformato nel Convento di San Placido. Dopo il terremoto del 1693, che distrusse in gran parte il monastero di San Placido, nella ricostruzione di quest’ultimo vennero annesse le testimonianze più antiche del Palazzo Platamone. Oggi non rimane che un loggiato, sormontato da un balcone, custodito nel cortile del Monastero, noto come Cortile Platamone.