APERICERCA – La democrazia sotto attacco

APERICERCA – La democrazia sotto attacco

Dalla crisi della globalizzazione neoliberale all’ascesa del potere autocratico-tecnocratico: analisi e alternative.

Con Ambrogio Santambrogio professore di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia e Antonio Allegra professore filosofia presso l’Università per Stranieri di Perugia.

Dopo il 1989, sembrava che la democrazia avesse trionfato sulle dittature. In effetti, la storia del Novecento può essere vista come un conflitto radicale tra democrazia e totalitarismi che la prima vince, in primo luogo, contro il nazifascismo con la seconda guerra mondale; e poi contro il comunismo con la guerra fredda. Si è anche scritto che dopo il 1989 la storia era finita, proprio perché sembrava che oramai la democrazia non avesse più alternative credibili. Le cose, purtroppo, non sono andate così, e la storia si è rimessa in moto. La prima offensiva radicale si è avuta contro la democrazia di Welfare, già a partire dagli anni Ottanta. Politici come Reagan e Thatcher, ma poi anche come Clinton e Blair, hanno messo in discussione le politiche di redistribuzione del reddito in nome della difesa dei bilanci pubblici e della ripresa dell’iniziativa economica liberal. Un’importante scuola di economisti americani dell’Università di Chicago ha fornito la base ideologica di questa svolta, sostenendo che i conflitti sociali non possono essere regolamentati in modo efficiente dalla sfera politica, intrinsecamente di parte, ma occorre trovare un meccanismo oggettivo di regolamentazione rappresentato dal mercato. I processi di globalizzazione neo-liberale che hanno caratterizzato l’intero globo a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso sono stati improntati dall’idea della centralità del mercato e dell’efficienza delle leggi economiche. Tutto ciò ha comportato a livello sociale, politico e culturale la sostanziale sconfitta dei modelli di Welfare State. All’idea di cooperazione sociale si è sostituita quella di competizione, nutrita dalla premessa che i meritevoli alla fine hanno la meglio. Dal punto di vista sociologico, abbiamo quella che Bauman ha descritto come società liquida, nella quale cioè i legami sociali cooperativi vengono liquefatti in nome dell’individualismo. In questi mesi siamo davanti alla crisi di questo modello neo-liberale: il mercato sembra non riuscire a regolare alcunché, mentre la reazione alla globalizzazione incapace di fornire identità e benessere ha prodotto nuove forme di populismo sovranista e autocratico, intriso di nuove forme tecnocratiche sostenute dai recenti e impressionanti sviluppi tecnologici. Ora sono sotto attacco non più solo la democrazia di welfare, ma anche le basi fondamentali del modello democratico liberale occidentale, andatosi formando già a partire dal secolo XVII attraverso le tre grandi rivoluzioni moderne, quella inglese del 1688; quella americana del 1776; quella francese del 1789. Si presenteranno brevemente le caratteristiche fondamentali di questo nuovo modello autocratico e tecnocratico, e si cercherà di mostrare quali sono le possibili vie di uscita, capaci di rimettere al centro le conquiste della democrazia occidentale.

Apericerca è un’iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Perugia in parternariato con l’Università per gli Stranieri di Perugia in collaborazione con Psiquadro e il patrocinio del Comune di Perugia.

I primi sette eventi si svolgeranno dal 15 maggio al 26 giugno per poi riprendere dopo la pausa estiva il 4 settembre. Tutti i dettagli sull’iniziativa su: www.apericerca.it