
Il diritto allo studio nei contesti penitenziari. Università e valori formativi
I poli universitari penitenziari (PUP) rappresentano una frontiera innovativa nel garantire il diritto allo studio all’interno delle carceri. Grazie alla sinergia tra università, amministrazione carceraria e, quando possibile, il privato sociale, si aprono percorsi formativi capaci di favorire la crescita e il reinserimento dell’individuo ristretto, trasformando l’istruzione in uno strumento efficace di riscatto personale e sociale. In questo scenario, l’Università degli Studi di Palermo (UNIPA) si distingue da alcuni anni come esempio di impegno e innovazione, offrendo alle persone detenute un accesso concreto all’istruzione superiore. UNIPA, adottando un approccio multidisciplinare e inclusivo, unisce formazione accademica, sostegno sociale e culturale, costruendo in tal modo un modello educativo che va oltre la semplice trasmissione del sapere. L’obiettivo è quello di sviluppare competenze critiche e aprire nuove prospettive di vita, favorendo un vero cambiamento nella vita dei soggetti in detenzione (Proff. (Proff. Alessandra Sciurba, Cristiano Inguglia, Maria Garro, Aldo Schiavello, Caterina Scaccianoce, Francesco Parisi, Giuseppe Marsala, Flavia Schiavo, Cirus Rinaldi, Alessandra Dino, Salvatore di Piazza, Luca Sineo; Alba Biondo).
A cura di: Maria Garro, Luca Sineo, Paola Maggio, Alba Biondo.
Questa attività è correlata ai seguenti SDG (Sustainable Development Goals):
SDG 4 Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa
SDG 5 Raggiungere l’uguaglianza di genere
SDG 10 Ridurre le disuguaglianze all’interno dei e fra i Paesi
SDG 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
SDG 16 Promuovere società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile
SDG 17 Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale