Le tracce forensi: oltre l’identificazione personale
L’obbiettivo primario delle analisi forensi e dell’Arma dei Carabinieri è l’identificazione degli autori dei reati. In tali circostanze è fondamentale ottenere ogni informazione dalla “scena criminis” e contestualizzare al meglio le tracce forensi acquisite in fase di sopralluogo e repertamento, ricostruendo il più fedelmente possibile l’ordine degli eventi. Cercare di “far parlare” il luogo di un delitto, rappresenta, ormai sempre più spesso, l’unica alternativa per poter giungere alla sua risoluzione, quanto più puntuale e repentina, riproducendo ciò che è realmente accaduto.
In questo contesto, vengono il RIS di Cagliari impiega le più moderne tecnologie di documentazione e di fotogrammetria, come ad esempio il Laser Scanner, potente strumento di imaging tridimensionale in grado di rilevare misurazioni non invasive e ad altissima risoluzione, nonché applicate le tecniche di “Bloodstain Pattern Analysis (BPA)”, cioè di analisi e interpretazione delle tracce ematiche rinvenute sui luoghi che permettono di ricostruire la dinamica di un crimine sulla base dello studio qualificato della forma, della dimensione e, più in generale, della distribuzione delle tracce di sangue in esame.
Con la partecipazione di Analisti di laboratorio del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari. In collaborazione con la prof.ssa Carla M. Calò (Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente Università di Cagliari).
Descrizione foto: evidenziazione tracce latenti mediante luci forensi.
Organizzatore
Il RIS, Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari, è un Reparto Speciale dell’Arma dei Carabinieri che ha competenza sulla Sardegna per il servizio di Analisi Scientifico Forensi, regione con oltre 24.000 Km2 e 1,6 milioni di abitanti e nella quale vi sono: 4 Comandi Provinciali Carabinieri, 1 Reparto Territoriale e 6 Procure della Repubblica.
La struttura scientifica dell’Arma è nata il 15 dicembre 1955 con la creazione del Gabinetto Centrale di
Documentazione e di Indagini Tecnico-Scientifiche presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, poi
implementata con la creazione dei RIS di Messina (luglio 1992), Parma (gennaio 1994) e, dal 1 ottobre 1999, anche dal RIS di Cagliari.
Il RIS di Cagliari svolge indagini tecniche nell’ambito della Legione Carabinieri Sardegna attraverso le analisi nelle varie branche della Criminalistica: Balistica, Biologia, Chimica, Esplosivi ed Infiammabili, Impronte, Audiovideo e Grafica. Ogni sezione è comandata da Ufficiali del Ruolo Tecnico dell’Arma dei Carabinieri, specialità “Investigazioni Scientifiche”, laureati in discipline scientifiche, e da personale altamente specializzato in possesso di laurea.
Tutte le indagini svolte presso i Laboratori del RIS di Cagliari rispettano i protocolli di gestione e analisi a
norma degli standard internazionali in materia di certificazione UNI EN ISO 9001, con particolare riguardo all’accreditamento delle prove analitiche alla fondamentale norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
Il RIS di Cagliari è attualmente l’unica struttura accreditata in Sardegna a generare e inserire i profili
genetici ottenuti nei propri laboratori nella Banca Dati Nazionale del DNA.
Il RIS di Cagliari è anche parte attiva, quale membro fondatore, dell’ENFSI (European Network of Forensic Science), che promuove la cooperazione lo scambio di informazioni di settore sulle procedure di controllo di qualità e uniformità per la condivisione dei dati di Polizia tra i Paesi, sui vari settori delle scienze forensi, l’addestramento e lo sviluppo scientifico con altre organizzazioni internazionali.
Venue
Con quasi due ettari di estensione, i Giardini Pubblici comunali costituiscono un importante polmone verde cittadino, con un’ultracentenaria storia alle spalle, e al loro interno custodiscono il polo culturale della Galleria Comunale d’Arte, in precedenza Regia Polveriera, ospitato nel lato opposto all’ingresso principale.
L’ingresso principale dei Giardini Pubblici di Cagliari si affaccia su Largo Dessì e sulla Via Badas (al termine di Viale Regina Elena), tra lo storico quartiere di Castello e il quartiere La Vega, al quale si aggiungono due accessi secondari: il primo su Viale San Vincenzo e il secondo alla base di una scalinata che, da Via Giardini Pubblici si inerpica sino al Colle Buoncammino e, attraversando un canyon alto pochi metri scavato nella pietra arenaria, porta al Viale Buoncammino, a lato dell’ex carcere cittadino.
Ricco l’allestimento verde presente, nel quale spicca la presenza di un monumentale ficus magnolioide ultracentenario, oltre a numerosi esemplari adulti di jacaranda, palma, leccio e ficus.